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Pista500

Quest’anno, per vedere qualcosa di davvero emozionante al Salone del libro di Torino sono stato costretto a salire sul tetto del Lingotto.



E a percorrere a piedi, sotto una pioggia fitta e fredda, l’anello lungo un chilometro della pista di collaudo delle autovetture Fiat, progettata nel 1919.



Oggi il tracciato è stato trasformato in un giardino pensile e in una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto, ideale proseguimento dell’impressionante collezione della Pinacoteca Agnelli, ospitata all’interno dello scrigno di Renzo Piano che affaccia sul circuito.



Usciti dalla pinacoteca e imboccando l’anello in senso antiorario, la paratia della prima curva parabolica è ricoperta da un collage di oltre 150 metri opera del francese Dominique Gonzalez-Foerster e intitolato PISTARAMA (1965): una ricostruzione per immagini degli episodi e dei protagonisti della storia politica e culturale della Torino del Novecento.



Dalla parte opposta del tracciato, in corrispondenza della parabolica sud, l’istallazione video di Mark Leckey Beneath My Feet Begins to Crumble (2022) immortala le vette alpine che circondano il Lingotto.



Lungo i rettilinei che congiungono le due paraboliche, un’altra opera di Renzo Piano, la bolla di vetro e acciaio (1994) con accanto un eliporto…



… 40.000 piante e arbusti e fiori di 300 specie autoctone…



… e, tra le tante altre, due gemme che, per motivi diversi, riconduco ai mesi appena trascorsi: Monopoly Game, uno scatto di Nan Goldin tratto da The Ballad of Sexual Dependency.



E una benaugurante sequenza di lettere in alluminio e luci al led…



… affacciata su questa meravigliosa città che un tempo fabbricava auto targate TO.


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