Autobiografia della neve

Oggi esce il nuovo libro del mio amico Daniele Zovi, Autobiografia della neve, a cui abbiamo dato gli ultimi ritocchi durante un bellissimo fine settimana trascorso sull’Altopiano di Asiago.
A inframmezzare il lavoro, ricordo una camminata in bosco — diretti al Forte Verena, dove il 24 maggio 1915 l’esercito regio sparò il primo colpo di cannone contro il nemico austriaco —,  un pomeriggio a vagare tra i curatissimi cimiteri di guerra inglesi e almeno due memorabili cene in compagnia di Silvana.


 

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«La neve si presta alle storie: fatata, incantata, magica sono aggettivi che viene davvero facile accostarle; infanzia, sogno, visione sono territori in cui ci si addentra subito quando cade la neve.» ❄️ “Autobiografia della neve” di Daniele Zovi è il racconto di una storia d’amore, che comincia dall’infanzia e accompagna l’autore nel tempo, durante e dopo la sua educazione alpina, fino a oggi. Un’autobiografia poetica che, tra memorie personali e studi scientifici, ci trasporta in un altro mondo: il regno della neve e del ghiaccio. Perché la neve ha molti nomi, molti colori e una voce che ci accusa con la sua assenza. I dati in nostro possesso ci mostrano una situazione ormai irreversibile: la memoria del ghiaccio, con le importantissime informazioni accumulate e registrate negli strati durante i secoli e i millenni passati, rischia di andare perduta. Queste pagine sono anche una testimonianza dolorosamente dolce di tutto ciò che stiamo perdendo. ❄️ “Autobiografia della neve” di Daniele Zovi è in libreria! Trovate tutte le informazioni nel link in bio.

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E stasera, mentre osservo incantato la neve cadere sulla copertina del libro, mi accorgo che la voglia di attraversare un bosco ricoperto di bianco con ai piedi le mie nuove ciaspole — ancora intonse dallo scorso inverno — è talmente intensa da assumere una forma quasi dolorosa. Sarà perché in questi giorni abbiamo tutti i nervi scoperti? Forse sì. Ma in fin di conti, mi dico, basta avere solo un po’ di pazienza.


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