20 aprile 1998 — Mezzanine

Ieri pomeriggio ho preso la bicicletta e sono andato all’ex Planetarium, dove il 10 maggio 1998 — venti giorni dopo l’uscita di Mezzanine (che oggi compie venticinque anni) — andai a vedere i Massive Attack.
A quei tempi il locale ospitava il Rototom Club, che dalla storica sede di Gaio di Spilimbergo si era trasferito proprio lì, sulla Pontebbana, dentro quel locale che ricordava vagamente un’astronave, una base spaziale, insomma qualcosa di straniante e non identificato, improvvisamente atterrato tra i capannoni del nordest che produce.
Al suo interno, quella sera, c’era tutto il Triveneto, e forse anche un po’ di Austria ed ex Jugoslavia. E faceva così caldo e mancava così l’aria che a un certo punto, durante il concerto, dissi a Danilodj che sarei uscito all’aperto perché stavo per svenire. «Ok,» rispose lui «se ti senti male vieni a chiamarmi».
Poco tempo dopo il Rototom Club se ne andò in Spagna e il Planetarium divenne un Bingo, mentre oggi è abbandonato a sé stesso, anche se conserva sempre un certo fascino avveniristico.
Per questo ieri, quando a poche decine di metri da dove stavo scattando qualche foto è passato un gregge di pecore, l’accostamento tra edificio e ovini mi ha fatto pensare a Philip K. Dick, ma è stato solo un attimo.


L’entrata del Rototom/Planetarium.

Le caratteristiche finestre a oblò del locale.


Un gregge di pecore elettriche passa lì accanto.

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