Ivan Krastev – Gli ultimi giorni dell’Unione

Sulla disintegrazione europea

«Prendendo per buona l’ortodossia oggi dominante, un’unione politica in grado di sostenere l’euro con una politica fiscale comune non potrà essere raggiunta almeno fino a quando gli Stati membri dell’UE rimarranno pienamente democratici. I loro cittadini semplicemente non la appoggerebbero. […] Il diritto a essere governati saggiamente può contraddire il diritto che ogni cittadino ha di votare.»

 

Nessuna creazione umana è eterna: le grandi opere, le istituzioni e persino le costruzioni politiche degli uomini sono destinate, un giorno, a sparire senza lasciar traccia di sé. Quello che però, spesso, dimentichiamo è che ciò riguarda anche la realtà a cui siamo abituati e l’Unione Europea, come l’Impero asburgico dissoltosi nel volgere di poco tempo dopo l’assassinio di Francesco Ferdinando, come l’Unione Sovietica che sembrava solida ai suoi cittadini nei giorni che ne precedevano il collasso, rischia oggi di essere vicina alla propria fine.
Messa alla prova dalla sfida di nazionalisti e populisti, divisa su questioni cruciali come la crisi migratoria, contestata nei tratti salienti della propria ragion d’essere (la democrazia liberale, la libera circolazione di beni e persone), l’Unione è chiamata a rispondere alla minaccia esistenziale che si trova ad affrontare.