Domenico Quirico – Il pascià

L'avventurosa vita di Romolo Gessi, esploratore

«Gessi lottò contro la tratta araba lungo le terre dell’alto Nilo, convinto di compiere anche con il suo personale sacrificio qualcosa di grande e degno.
Anche a lui non sfuggì che dietro quell’epopea liberatrice perfezionata nel folto elementare di una natura fisica e umana c’era altro.»


Tra i nomi dei grandi esploratori ottocenteschi dell’Africa uno dei più brillanti, ma oggi più oscuri, è certamente quello di Romolo Gessi. Personaggio leggendario, nella sua breve e intensa vita incarnò perfettamente lo spirito del tempo: prima di inoltrarsi verso l’equatore, fu interprete nella guerra di Crimea e militare al servizio di Garibaldi durante la campagna del Trentino; poi, spinto dal celebre generale britannico Gordon, divenne maggiore dell’esercito d’Egitto, cominciando la sua romanzesca avventura nel continente africano. Unico italiano a partecipare alla scoperta della foce del Nilo, divenne governatore e pascià della provincia equatoriale del Sudan e qui combatté ed estirpò la tratta araba degli schiavi verso il mondo islamico.
Gessi seguì l’invito di Kipling a portare il fardello dell’uomo bianco, credendo, da figlio del suo tempo, nella missione civilizzatrice degli europei in Africa, ma sempre gli restò «vivo il sospetto di esser lo strumento di disegni assai meno limpidi e umanitari, di pacificare insomma l’Equatoria per far posto, dopo gli impresentabili negrieri, ai più accorti e “moderni” colonialisti britannici», come emerge dai suoi diari.
Domenico Quirico, tra i più sensibili cronisti del continente africano, ripercorre le orme di Gessi e della sua coorte di personaggi salgariani, sovrapponendo, in un costante dialogo tra passato e presente, l’immagine romantica dell’Africa ottocentesca a quella attuale.