Carmelo Anthony – Dove non c’è promessa del domani

Una storia di sopravvivenza e speranza

«LeBron era eccitato, Wade era eccitato. Anch’io ero eccitato per loro, così come tutti i presenti al Garden che quella notte stavano vivendo il loro sogno. E anche loro probabilmente erano eccitati per me, pensando che anch’io avessi realizzato il mio. Ma il fatto strano è che l’Nba non era il mio sogno.»


Campione Ncaa con Syracuse, terza scelta assoluta al draft 2003, vincitore di tre ori olimpici e selezionato sei volte nel quintetto ideale della Nba. Sono solo alcuni dei riconoscimenti che hanno costellato la carriera di Carmelo Anthony – insieme all’amico LeBron James il cestista più amato della sua generazione –, che in questo memoir duro e disincantato ripercorre il suo cammino verso l’olimpo della pallacanestro. Un tragitto iniziato nelle case popolari di Brooklyn, New York, ma che ha in Baltimora, dove Mello si trasferisce all’età di otto anni, la sua rampa di lancio.
Nella città più violenta d’America Carmelo – badando prima di tutto a sopravvivere tra assassini e spacciatori, tra delusioni, lutti e traumi – forgia il corpo e lo spirito, sorretto da un talento fuori dal comune che gli consentirà di approdare in uno dei college più prestigiosi d’America e di guidarlo da matricola al titolo universitario. Come può farcela un ragazzo a cui hanno distrutto tutto: speranze, aspettative, sogni? È la domanda che apre e chiude questo libro, in cui riappaiono i luoghi e la disperazione narrati in The Wire, una delle serie tv più acclamate di sempre, qui rievocati attraverso lo sguardo di un ragazzino che non ha mai permesso a sé stesso «di credere a un sogno che poteva essermi strappato via da un momento all’altro» e che, proprio per questo, ha visto quel sogno diventare realtà.